Casonato M, 2015, Una situazione patologica controversa: l’alienazione parentale nei conflitti familiari, Famiglia e Diritto, 7, pp. 735-743
Una condizione di interesse forense chiamata Alienazione parentale si riferisce al rifiuto di un bambino nei confronti di un genitore che spesso si manifesta nelle situazioni di conflitti familiari: si tratta di una manifestazione che può avere una connotazione patologica, ma che è certamente pregiudizievole per la crescita armonica del minore. La nozione di Alienazione parentale ha suscitato valutazioni contrastanti ispirate dall’ideologia. Tra gli specialisti e in sede processuale specie nei giudizi di separazione e di divorzio e in ogni altro caso in cui vi sia controversia sull’affidamento dei figli minori dovrebbe essere sempre considerata l’ipotesi dell’Alienazione parentale. Viene presentata la nuova classificazione dei disturbi psichiatrici degli adulti e dei minori introdotta dal DSM-5 (Manuale Diagnostico Statistico) che possono tutte a seconda delle circostanze risultare riferibili a condizioni di separazione e divorzio in cui si manifesta una qualche forma di Alienazione genitoriale. Le crisi nei rapporti familiari coinvolgono spesso i figli minori la cui presenza può essere un elemento che non contribuisce a risolvere il conflitto fra i genitori e, anzi, non di rado lo aggrava soprattutto quando il minore, divenuto parte attiva nel conflitto, rifiuta in modo ostinato di incontrare un genitore impedendo o ostacolando l’esercizio dei diritti e dei doveri parentali e impedendo di dare attuazione ai provvedimenti giurisdizionali disposti in merito. In questi casi l’atteggiamento dell’adulto o del minore può assumere connotazioni abnormi o anche patologiche da tempo oggetto di studio.
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