#1 – Durante la CTU, massima disponibilità
Nelle fasi iniziali della Consulenza Tecnica di Ufficio massima disponibilità nei confronti del CTU. Espressioni tipiche del genitore alienante “sono qui per capire perché mio figlio non vuole vedere il padre/la madre“, “mi fido della Giustizia“.
#2 – Io non c’entro nulla
Il leitmotiv dell’intera consulenza è quello di deresponsabilizzarsi, attribuendo tutta la “colpa” del rifiuto al figlio “è lui che non vuole vedere il padre/la madre“, “io faccio di tutto per farli incontrare“, “io ce la metto tutta, ma è mio figlio che non vuole vederlo/a“.
#3 – Alla ricerca di un “bravo” CTP
Il genitore dominante è molto abile nella ricerca di un “bravo” Consulente Tecnico di Parte che sarà costretto a sposare totalmente la causa, pena la rimozione dall’incarico. CTP “pensanti” non sono permessi e graditi, dovranno appiattirsi alle richieste del genitore che li utilizzerà per soddisfare i propri bisogni relativi alla CTU. Spesso il CTP collude con le suddette richieste, esplicite o implicite, ergendosi a paladino della Giustizia, colui che difende, a prescindere e a priori, il minore dai soprusi e dalle malefatte dell’altro genitore. Quando riceve una querela, una segnalazione all’Ordine o aspre critiche da parte dei Colleghi rimane solo e abbandonato.
#4 – Il CTP non mi serve più? Ricusato
Se il rapporto tra genitore dominante e CTP dovesse logorarsi perché quest’ultimo inizierà a prendere le auspicate distanze dalle condotte del cliente, l’alienante non ci penserà due volte a ricusarlo. Via, non mi servi più. Avanti un altro.
#5 – Nelle fasi finali della CTU, minima disponibilità
Solitamente nelle fasi finali della CTU in cui il genitore dominante comprende che il Consulente del Giudice ha rilevato dinamiche di Alienazione Parentale, la disponibilità si riduce e iniziano forti contrasti nei confronti del CTU. Il genitore alienante utilizzerà qualsiasi mezzo per contrastarlo: Avvocato, CTP, querela, segnalazione all’Ordine, richieste di ricusazione ecc. Il tutto corredato da provocazioni durante i colloqui peritali in cui se il CTU collude, è fatta.
#6 – Parlo io al posto di mio figlio
Durante gli incontri peritali congiunti, innanzi al figlio in difficoltà nel motivare il rifiuto, il genitore alienante è solerte nel prestare immediato soccorso con frasi del tipo “mio figlio è in difficoltà davanti alla madre/padre che non vede da tanto, considerato che vive con me, mi permetto di interpretare il suo pensiero…“.
#7 – Quando torno a casa dopo la CTU
Il genitore dominante, durante le fasi della CTU, tornando a casa dal figlio è tutto un tripudio di frasi e costrutti psicologici manipolativi “oggi abbiamo parlato di te, tua madre/tuo padre chiede che tu sia trasferito in collegio“, “al prossimo incontro vedrai il CTU, sappi che è d’accordo con tuo padre/tua madre, vogliono mandarti in una casa famiglia“. Oppure al rientro a casa dopo gli incontri peritali congiunti “hai visto tua madre/tuo padre com’era arrabbiato con te?”, “hai visto come ti ha sgridato tuo padre/tua madre?“, “pensano che dici bugie“, “vogliono separarci“.
#8 – Doppio legame
Durante gli incontri peritali congiunti il genitore dominante è costretto a rendersi disponibile innanzi al CTU, al figlio e all’ex partner “guardate, se Marco vuole, può tranquillamente frequentare il padre/la madre, anzi deve farlo per il suo bene“. Tornati a casa, rivolgendosi al figlio “certo che se lo/la frequentassi, a me dispiacerebbe tantissimo perderti“, “per me puoi frequentarlo/a, ma sappi che non sono d’accordo“, “se vuoi andare vai, ma avevo già programmato delle vacanze insieme” ecc.
Povero figlio.
#9 – Mi godo lo spettacolo
Durante gli incontri peritali congiunti può capitare che genitore alienato e figlio litighino e quest’ultimo “maltratti” il primo innanzi al CTU e al genitore dominante. Terreno fertile per l’alienante che, nell’incontro congiunto padre-madre-figlio, rimarrà in silenzio a godersi lo spettacolo, dimostrando indirettamente al CTU “lo vedi come litigano? io non c’entro nulla“. Un CTU efficiente dovrebbe intervenire nei confronti del genitore dominante “e lei non dice nulla? che ha da dire? non redarguisce suo figlio mentre insulta il padre/la madre?“.
#10 – Mio figlio è mio!
Rafforzativo voluto appositamente per esplicitare il ragionamento che spinge il genitore dominante a distruggere la figura dell’ex partner. Il genitore alienante, tuttavia, dimentica che tutti i rapporti basati su fini utilitaristici sono destinati a sciogliersi come un cubetto di ghiaccio al sole. A distanza di tempo, il figlio inizierà a rifiutare e respingere anche il genitore con il quale aveva stipulato un accordo simbiotico in cambio di temporaneo accudimento e protezione. Se un figlio è spinto a recidere ogni tipo di rapporto affettivo con un genitore, è pronto a fare lo stesso con l’altro genitore. E’ solo una questione di tempo. Ma il distacco è provocato anche dal genitore dominante che, distrutto l’ex partner e ottenuto ciò che voleva, inizierà a prendere le distanze da quel figlio che in fondo ha utilizzato per soddisfare i propri bisogni.
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