Dalla sentenza di Cassazione n. 9780/16

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3. – Il secondo motivo è infondato. La corte d’appello ha chiarito che il giudice di primo grado aveva autorizzato espressamente il consulente tecnico ad avvalersi di esperto psicodiagnostico, onde anche questo motivo non coglie nel segno, dovendosi, altresì, rilevare come esso non contiene censure specifiche ad un pregiudizio subito.

Ancora un altro motivo ritenuto infondato dalla Cassazione che precisa, ancora una volta, la necessità di indicare dettagliatamente, nel ricorso, quale pregiudizio abbia subito il ricorrente. Spesso nei ricorsi in Cassazione ci si limita alla sola indicazione di una presunta violazione di procedure senza motivare quale pregiudizio quella violazione abbia prodotto nei risultati dell’attività peritale.
Anche nel Penale, spesso i ricorsi in Cassazione si limitano ad affermare “non è stata rispettata la Carta di Noto”, “violazione dell’art. XX della Carta di Noto”, senza spiegare quella violazione quale errata conclusione abbia prodotto.
Giustamente gli Ermellini tendono a cassare questi ricorsi privi di motivazione, sostenendo che “la Carta di Noto non è tassativa”. Si veda, ad esempio, la 45452/15 e la 41365/14.
Nei ricorsi è necessario motivare dettagliatamente il pregiudizio subito. Ad esempio, non è sufficiente sostenere che l’audizione di un minore nei casi di abusi sessuali sia stata condotta in violazione dei dettami della Carta di Noto. E’ necessario specificare dettagliatamente quali conclusioni errate abbiano prodotto quelle violazioni.

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