Cassazione Civile (III Sez.) n. 29319/2024 del 13 novembre 2024

La Corte Suprema ha confermato la condanna del Ministero della Giustizia per il suicidio di un detenuto avvenuto nel carcere di Vibo Valentia nel 2008. La sentenza sottolinea la mancanza di un’adeguata assistenza psicologica.

Il caso riguarda un uomo di 50 anni che si è tolto la vita in carcere dopo essere stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Nonostante avesse manifestato l’intenzione di suicidarsi, non gli è stata fornita alcuna assistenza psicologica.

Mancanza di supporto

  • Al momento dell’ingresso in carcere, non erano presenti né lo psicologo né l’educatore
  • Non è stata effettuata alcuna osservazione per valutare il suo stato mentale e il rischio di suicidio
  • Il detenuto è stato lasciato solo con i suoi pensieri e le sue angosce

Responsabilità del Ministero

  • La Cassazione ha riconosciuto la responsabilità del Ministero per omessa vigilanza
  • Il Ministero ha il dovere di garantire la salute fisica e mentale dei detenuti
  • La mancanza di supporto psicologico ha contribuito al tragico evento

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