Sempre più frequentemente il Tribunale formula i quesiti al CTU, in tema di separazione e affidamento, chiedendo di valutare, tra l’altro, la personalità dei genitori.
E via, allora, con le anamnesi, le inchieste sui trisavoli, il peso alla nascita e così via.
Non di rado capita di leggere, in alcune CTU, nel paragrafo dedicato ai genitori, roba del genere:
– parto eutocico: ah beh, questa informazione serve molto per valutare la capacità genitoriale;
– peso alla nascita: la differenza tra 1 kg e mezzo e 2 kg è fondamentale;
– se il concepimento è stato voluto oppure no: determinante ai fini peritali;
Successivamente ai colloqui individuali con i genitori nei quali si indagava sul loro rapporto con le insegnanti della scuola elementare o se bisticciavano con i fratelli, ecco arrivare gli incontri dedicati alla somministrazione dei test psicologici: Rorschach, MMPI, Millon, STAI, Test dell’albero, Test della pioggia, Test della Famiglia, Test della Figura Umana, Test della Figura Aliena. Addirittura, anche la WAIS perché valutare il Q.I. dei genitori è indispensabile per comprendere se siano bravi genitori.
Durante questi approfonditi colloqui con i genitori, i CCTTPP, solitamente, si fanno le più belle dormite: sono questi i momenti in cui possono prendere fiato e riposare dai tanti impegni settimanali.
Al termine delle operazioni peritali, il CTU deposita un vero e proprio trattato di psicologia/psichiatria, concentrato maggiormente sugli aspetti clinici dei genitori – e talvolta del figlio – concludendo con il classico suggerimento:
si suggerisce-prescrive una psicoterapia familiare e una psicoterapia individuale per i genitori
Psicoterapia per tutti e i problemi si risolvono.
Mi chiedo a cosa potrebbe servire l’analisi approfondita della personalità dei genitori, premesso che il CTU debba poi essere in grado di correlare le suddette valutazioni con le capacità genitoriali che non possono essere valutate da nessun test psicologico.
Per intendersi: un “buon” Rorschach non implica necessariamente l’essere in grado di fare il genitore, così come un disturbo di personalità non ne inficia l’idoneità genitoriale.
Molto spesso, invece, si cerca di profilare la personalità del genitore etichettando ora questo ora quel disturbo, come ad esempio nei casi di alienazione parentale in cui il genitore dominante viene spesso descritto, in termini clinici, come un narcisista: e quindi?
Alla stregua delle perizie in ambito penale, quando il Perito conclude il minore è idoneo a testimoniare, senza specificare se è idoneo in generale o sui presunti abusi.
Aggiungiamo che frequentemente si assiste a Consulenze in cui il CTU evita di effettuare gli incontri congiunti (genitori-figlio) oppure, addirittura, anche quelli di coppia per un’alta conflittualità tra le parti: ma è proprio per questo che il Giudice nomina noi Psicologi, altrimenti potrebbe nominare anche il suo amministratore di condominio, esperto nella gestione dei conflitti.
Detto ciò, appare necessario che il CTU concentri le sue attività peritali soprattutto sulle relazioni dei membri della famiglia divisa, prevedendo gli incontri congiunti (genitori-figlio, padre-figlio, madre-figlio, con la coppia genitoriale) e approfondendo i tratti di personalità dei genitori (anche tramite test) solo nel caso in cui vi sia un sospetto di psicopatologia che possa pregiudicare le capacità genitoriali. Solo in questo caso può essere utile il “trattato di psicologia” perché il CTU deve ben motivare come il disturbo del genitore X potrebbe inficiare le sue capacità genitoriali, quindi rappresentare un fattore di rischio per il benessere del figlio, suggerendo, di fatto, un affidamento esclusivo all’altro genitore.
Una delle prime valutazioni che il CTU dovrebbe svolgere è l’effettiva possibilità per entrambi i genitori di frequentare, con pari opportunità, il figlio (c.d. “criterio dell’accesso”). Quali sono i bisogni del bambino? Uno dei due genitori ostacola l’accesso del figlio all’altro? Il bambino rifiuta uno dei due genitori: questo rifiuto è immotivato o potrebbe essere frutto di un condizionamento da parte di uno dei due genitori? Quali soluzioni individua il CTU?
 

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One Comment

  1. DAVIDE CASTOLDI 6 Settembre 2020 at 12:16

    Gent. Dott. Pingitore,
    sono in mezzo ad un’alienazione parentale (non solo genitoriale), operata da madre e nonni materni. E mentre ero in mezzo alla CTU mi ritorvai a leggere il suo articolo.
    Purtroppo è andata esattamente come lei ha detto, fortunatamente è stata riconosciuta (dico “per fortuna” perchè mi hanno misurato anche il diametro dell’ombelico, ma nessuna verifica se io sia un bravo genitore) ed è finita come ha detto a lei, psicologo per netrambi (senza nessuna verifica/relazione da parte del medico curante), tolto l’affido ad entrambi con custodia alla madre che continuerà ad avere tantissimo tempo con cui proseguire il suo malefico progetto.

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