Gulotta G., Tuosto E. M., 2017, Il volto nell’investigazione e nel processo, Giuffré
Cicerone diceva imago animi vultus, indices oculi; è vero che il volto è l’immagine dell’anima e gli occhi ne sono rivelatori? Questo libro, passando in rassegna una vasta letteratura storica e scientifica – con il contributo di numerose immagini – ragiona sulla possibilità di inferire dal viso intenzionalità e caratteristiche personologiche. Il tutto, secondo la prospettiva di questa Collana, calato nell’attuale campo delle investigazioni – in cui il riconoscimento e la ricostruzione dei volti ha un peso notevole – e in quello giudiziario: serve avere un bel volto? E averlo “sgradevole” può essere controproducente? La vecchia fisiognomica, tanto criticata in una prospettiva positivistica, si è presa la sua rivincita ora che milioni di euro e di dollari vengono impiegati nel tentativo di distinguere con mezzi informatici il viso di malintenzionati, terroristi o meno che siano.
Tutto questo nell’alveo dei contributi che la psicologia cognitiva sta producendo circa la percezione, il riconoscimento del volto e le conseguenti reazioni dell’osservatore.
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