A cura di Marco Pingitore – Psicologo-Psicoterapeuta.
1. Iniziamo subito con il botto: il genitore alienante è un debole
Al contrario di quanto si possa pensare, il genitore alienante, in fondo, è un debole. Il motivo è molto semplice: utilizza il figlio per distruggere la figura dell’ex partner e, così facendo, danneggia psicologicamente il figlio. Si nasconde dietro il figlio, mandando avanti lui nel conflitto.
2. Il genitore alienante utilizza il figlio per soddisfare propri bisogni
Il genitore alienante utilizza il figlio per soddisfare proprie esigenze personali. E’ concentrato sull’alienazione totale dell’ex partner per dimostrare di essere un bravo genitore. Il figlio gli serve per riempire i propri vuoti emotivi e alimentare il bisogno di riconoscimento: “sono un genitore responsabile”.
3. Lasciate perdere le diagnosi del genitore alienante
Smettetela di andare dietro a presunte ipotesi diagnostiche del genitore alienante “è un narcisista”, “ha un disturbo istrionico”, “è un borderline”, “è un antisociale” ecc. E’ una trappola: il genitore alienante attira la vostra attenzione su di sé così tralasciate la relazione con vostro figlio.
4. Lasciate perdere il genitore alienante
Non è lui/lei il vostro obiettivo. Il vostro unico obiettivo dovrebbe essere vostro figlio, concentratevi sulla relazione affettiva con lui, se ne avete la possibilità. Quando incontrate vostro figlio per il w.e. o negli incontri protetti, non parlategli male del genitore alienante, non rimproveratelo per il suo comportamento. E, soprattutto, evitate di audioregistrare di nascosto ciò che dice per poi portare queste “prove” in Tribunale: rimanete concentrati su vostro figlio. Buttate cellulari e registratori e cercate di sentire e carpire i suoi bisogni.
5. Come faccio a concentrarmi su mio figlio se il problema è il genitore alienante?
Il problema è la soluzione. Prendersela continuamente con il genitore alienante non vi avvicinerà a vostro figlio. Quando siete con lui non trattatelo come un bambino manipolato, ma come vostro figlio.
6. Non abbiate paura di vostro figlio
Spesso i genitori alienati hanno paura del figlio. Riprendetevi il ruolo di genitore, evitate di assumere con lui una posizione “down”. Vostro figlio vi sfida per testare la vostra sicurezza, per capire se si può fidare di voi.
7. Finché ha rabbia, c’è speranza
Finché vostro figlio prova rabbia nei vostri confronti, allora c’è speranza di ricucire il rapporto. La situazione diventa seria e preoccupante quando vostro figlio inizia a provare indifferenza nei vostri confronti e ad evitare qualsiasi contatto con voi, anche telefonico.
8. Vostro figlio, in fondo, vi cerca
Vostro figlio si è alleato con l’altro genitore perché lo percepisce più forte, più capace di gestire e difendere le sue fragilità durante questo acceso conflitto familiare. Quando vi incontra e parla male di voi o vi insulta non fa altro che richiamare la vostra attenzione. Non cadete nell’errore di dimostrare “lo vedete com’è manipolato?”. Invece, state su di lui, sul vostro rapporto “sento che sei molto arrabbiato con me…voglio che mi dici tutto quello hai…”: da una parte entrate in contatto con lui “sentendo” la sua rabbia, dall’altra gli inviate il messaggio di non avere timore di ciò che dice e di essere in grado di ascoltarlo e gestire le sue emozioni.
9. Quando siete con vostro figlio, non fate le vittime
Basta vittimismo. Fare le vittime davanti a vostro figlio per provocare una sua reazione di compassione è una strategia che non ha successo. Anzi, sortisce l’effetto contrario confermando a vostro figlio che siete passivi e deboli. Capita spesso che quando vostro figlio è con voi in casa risulti talmente antipatico e oppositivo da suscitarvi un sentimento di rabbia e una reazione espulsiva “quasi quasi lo rispedisco dal padre/dalla madre perché non ce la faccio a reggerlo”. E’ ciò che il vostro ex partner desidera più di tutto. Non fate il suo gioco.
10. Mai smettere di lottare
Non vi venga in mente di gettare la spugna. In ogni caso andate fino in fondo. Vostro figlio vi aspetta.

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One Comment

  1. Gianni mattiolo 25 Aprile 2019 at 12:14

    Per me è ormai un nemico da cui guardarmi

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