1. La recente proposta di legge a firma dell’Avv. Bongiorno e Michelle Hunziker “Disposizioni penali in tema di abuso delle relazioni familiari o di affido” riaccende in Italia il dibattito sul tema spinoso dell’Alienazione Parentale. Cosa ne pensa di questa proposta? Potrebbe servire quantomeno a contenere il problema dell’Alienazione Parentale?
Penso che servirà benissimo alla popolarità delle proponenti e poco in termini di utilità reale. La PAS è una teoria controversa e priva ad oggi del necessario spessore scientifico. Temo ci sia un equivoco, forse alimentato ad arte. La legge e la giurisprudenza hanno già enucleato i reati con i quali si possono perseguire le ipotesi di abuso delle relazioni familiari, di elusione degli obblighi parentali e di danno alla psiche del minore, di persecuzione . Esiste già l’ipotesi di maltrattamenti ex art 572, quella di stalking ex art.612 bis , l’elusione degli obblighi relativi all’affido ex art.388. Non ce n’è bisogno. Iniziative come queste sono a loro volta sintomo di una patologia pericolosa: il populismo penale.
2. A proposito di Alienazione Parentale, cosa ne pensa? In Italia basta toccare questo tema per dar vita a discussioni violente.
Come sopra. non esiste evidenza scientifica che la comprovi. Da tempo invece la giurisprudenza europea della corte dei diritti dell’uomo ha sancito tale condotta come violazione dell’art. 8 della convenzione. Dunque, sotto il profilo giuridico, nessun rilievo
3. Spesso nelle cause di separazione emergono false accuse di violenza sessuale a danno dei figli perpetrate dal padre. Sappiamo che ha difeso con successo un padre indagato di violenza sessuale presso il Tribunale di Salerno in cui il GIP non solo ha archiviato il caso, ma ha messo in stato di accusa tre consulenti per falso in perizia. Un Avvocato come riesce a far emergere la “verità processuale”?
Non esiste una ricetta che non sia la conoscenza approfondita della causa, della giurisprudenza in materia e delle scienze cognitive ed evolutive. Non è solo un problema per l’avvocato di affidarsi ad un bravo consulente ( fattore importantissimo) ma di essere egli stesso competente di scienze psicologiche e conoscere il metodo dell’argomentazione scientifica , l’epistemologia . Nel caso di Salerno ho evidenziato l’inattendibilità scientifica del lavoro dei consulenti poi incriminati.
4. Nei casi di Alienazione Parentale spesso capita che la madre denunci l’ex marito per violenza sessuale nei confronti dei figli. Si instaurano così due procedimenti, uno Civile, l’altro Penale, generando talvolta una confusione di ruoli e di funzioni. L’abuso sessuale spesso è la “copertura” dell’Alienazione Parentale. I Giudici del Civile talvolta attendono i risultati del Penale che tuttavia potrebbero arrivare dopo anni. Intanto il figlio perde tutti i contatti con il padre che, in taluni casi, verrà assolto definitivamente in Cassazione. Come ci si muove in questi casi?
Questo è l’aspetto più doloroso ed inaccettabile, il ritardo con cui la giustizia pone rimedio ad un errore. Spesso contribuisce la riluttanza del giudice civile che ha sospeso il dialogo parentale ad ammettere l’errore. Altre volte giocano diversi ed opachi fattori. Nel caso che lei ha menzionato ho sollecitato un’azione disciplinare contro alcuni magistrati
​5. ​Esiste un importante vuoto normativo in tema di Perizia e audizione del minore nei casi di violenza sessuale. Basti pensare alla presenza di numerose linee guida scientifiche sul tema che tuttavia non sono vincolanti, così come sancito più volte dalla Cassazione. Servirebbe un intervento del legislatore?​ ​
​Assolutamente no, prima di tutto perché oggi l’attività di interpretazione e non di semplice applicazione della norma da parte del giudice costituisce essa stessa una fonte di legge come il codice, ma in secondo luogo non possibile fare assurgere al rango di legge primaria un protocollo scientifico che per sua natura è soggetto ai mutamenti del progresso . I protocolli sono regole di cautela, non è detto che la loro violazione comporti necessariamente un danno, ma possono minare l’attendibilità di un esisto di un accertamento, specie se danneggiano il diritto della difesa. Faccio un esempio. La mancanza di una registrazione dei primi colloqui ha rilevo in sede penale se tramite essa non si rende documentabile alla difesa le modalità di approccio del minore e la correttezza dell’intervista. Ciò costituisce una lesione del diritto di difesa che legittima la richiesta di invalidare l’esito della CTU o della perizia che si basasse su di essi
6. Basta un sospetto che si tramuta in denuncia di violenza sessuale per allontanare il padre dal figlio. Quando si tratta il tema di violenza sessuale sembrano tutti d’accordo: il figlio non deve avere più contatti con il padre. Quando invece si tratta il tema della violenza psicologica, nella fattispecie di Alienazione Parentale, emergono dubbi, incertezze, cautele, dibattiti, discussioni. Che differenza c’è tra violenza sessuale e psicologica da un punto di vista giuridico?
Si tratta di diverse fattispecie , la prima inquadrata nelle ipotesi previste dall’art. 609 bis e segg , la seconda dall’art.572 e dall’art.612 bis codice penale. La prima è norma inserita nei delitti contro la persona come lo stalking , la seconda nei reati contro la famiglia. Parliamo pur sempre del codice Rocco del 1930. L’evoluzione del reato di maltrattamenti ha portato la giurisprudenza ad inserirvi anche l’ipotesi di alterazione ed interruzione dei rapporti parentali. La strada è questa

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