In Italia i c.d. “incontri protetti” rappresentano l’intervento più diffuso, nei casi di separazione conflittuale, per recuperare il rapporto figlio-genitore/i. Sono interventi che possono essere disposti all’interno o all’esterno del procedimento giudiziario.
Vengono effettuati soprattutto da enti pubblici o privati convenzionati. In quest’ultimo caso, sono cooperative sociali, associazioni et similia che beneficiano di fondi pubblici.
A prescindere dalle generali perplessità sulla natura ambigua di questo intervento, la questione, non certamente secondaria, è la seguente: chi controlla l’esito, in termini di successo/insuccesso, di questi interventi?
Se si è fortunati, in talune circostanze saltano fuori statistiche compilate dagli stessi enti che erogano il servizio, ma “è come chiedere all’oste la qualità del vino”.
Sostanzialmente, in Italia, la maggior parte degli enti che si occupano di “incontri protetti” lo fa senza fornire una documentazione dettagliata dell’attività svolta. Mi riferisco agli incontri protetti nei casi di alienazione parentale o di conflittualità tra figlio e genitore. Nello specifico:
- qual è il protocollo scientifico utilizzato?
- qual è la definizione di alienazione parentale a cui si fa riferimento?
- quanti soldi vengono percepiti per tale attività e come vengono spesi?
- chi è il responsabile di questo intervento (solitamente “spazio neutro”) e qual è la sua specializzazione?
- chi sono gli operatori che prendono parte all’intervento e qual è la loro specializzazione?
- come vengono gestiti eventuali casi di conflitto d’interessi?
- vengono realizzate statistiche?
- vengono valutati gli esiti in termini di successo/insuccesso? E in tal caso da chi, dallo stesso ente o da un altro imparziale?
Provate a fare qualche simile domanda all’ente che eroga il servizio “incontri protetti” o reperire qualche informazione dai siti internet degli stessi enti.
Se vengono erogati fondi pubblici sono necessarie una particolare trasparenza, chiarezza metodologica e verifica imparziale degli esiti dell’intervento erogato (successi/insuccessi).
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Quanto durano gli incontri protetti?
Dipende dal Tribunale e dall’Ente che li gestisce.
Gentile Dr. Marco Pignatore ,
le racconto il più breve possibile :
mia figlia davanti all operatrice ha dimostrato più volte di stare bene con me e di portarmi fuori , fuori da quegli incontri protetti .
Pochi giorni fa al telefono mi ha detto con voce entusiasta : Papà io voglio super andarci da soli senza quella persona che fà schifo (questo è esattamente quello che ha detto , ovviamente si riferiva all operatrice ) .
Ho spiegato a mia figlia che lo poteva dire all’incontro magari evitando di dire l’ultima parte (che fa schifo).
Vorrei sottolineare nel mio caso che la legge ha fatto e sta ancora facendo un grande sbaglio .
Per farla in breve ho ricevuto due notifiche e con tempi differenti fra loro ( tribunale penale e poi Minorile di Roma)
Il procedimento penale è stato immediatamente revocato (allontanamento dalla casa famigliare) nel 3 Ottobre 2018 , una volta revocato io e la mia ex abbiamo preso accordi per un paritetico , cosi è stato fino al 15 Gennaio 2019 , dal 15 gennaio ricevo una notifica dal Tribunale dei minori con un provvedimento Urgente ! (attenzione alla data 28-nov-18) emesso nel 28 novembre 2018 per una revoca provvisoria di responsabilità genitoriale e con incontri protetti di 1 ora a settimana e una telefonata la sera alle 19.30 , poi successivamente due incontri protetti a settimana (2 ore) .
Questa notifica è stata consegnata con quasi due mesi di ritardo e nel provvedimento il tribunale chiede che venga aggiornato lo stato del procedimento Penale (non era a conoscenza della revoca e non era a conoscenza nemmeno di una fase di stabilizzazione tra me la mia Ex e nostra figlia) .
Ora quella stabilizzazione che si stava formando al meglio è stata interrotta dal Tribunale Minorile .
Davvero non riesco a spiegarmi come possono succedere queste cose e che senzo ha ! (sempre riferito al caso specificato)
è una vergogna …
Fino ad oggi ho eseguito visite psicologiche con somministrazione di test proiettivi e della personalità , il risultato della relazione è : non presenta elementi psicopatologici degni di nota .
Alla prima udienza è stata tolta la responsabilità genitoriale anche alla mia ex compagna .
Sempre dopo la prima udienza e nonostante ho fornito la documentazione del procedimento penale revocato e rendendo noto che io e la mia ex comnpagna avevamo preso un accordo per il bene di nostra figlia , Il giudice ha ugualmente mantenuto e rinviato l udienza al 16 luglio 2019 , ha anche scritto che sarà fatto in tempi brevissimi proprio perchè è evidente come la bambina abbia un forte legame con il padre come relazionato dagli assistenti sociali .
Mi chiedo , ma siamo veramente noi genitori ad aver bisogno di un supporto e visita psicologica per verificare se abbiamo la capacità genitoriale oppure farebbe bene ad altri verificare le loro capacità lavorative ?
le chiedo anche : c’è un qualche possibilità per far bloccare questo procedimento ? (per me insensato e fuori tempo)
Spero di aver scritto in modo comprensibile …:-)
Mi spaice ho cercato di essere breve ..
Grazie !