Gestire una causa di separazione, divorzio e affidamento non è solo materia per Avvocati.
Ogni studio legale dovrebbe essere affiancato da uno psicologo specializzato in ambito forense per supportare tecnicamente la strategia difensiva nell’interesse dei figli (e del/della Cliente).
Qualche esempio pratico.
– In tanti atti difensivi si usano definizioni improprie come “diritto di visita” svilendo implicitamente la funzione genitoriale del proprio Cliente: un genitore non visita il figlio, ma lo frequenta.
– Tantissimi atti difensivi vengono impostati attraverso una lettura adultocentrica delle vicende familiari. Tuttavia, per raggiungere risultati efficaci, è necessario privilegiare il punto di vista del figlio del Cliente e non di quest’ultimo. “Il diritto di visita del mio cliente”: no, il diritto di frequentazione è prima di tutto del figlio, non del genitore. Una prospettiva differente che fa la differenza negli atti difensivi.
– In tanti atti difensivi si fa un riferimento improprio alla PAS intesa come Sindrome o, in ogni caso, si denuncia un’alienazione parentale laddove non sussista nemmeno una lontana ipotesi. Quindi è necessario prestare molta attenzione a cosa chiedere e a come impostare l’atto difensivo per non ritrovarsi smarriti nel momento in cui, ad esempio, espletata una CTU non viene rilevata alcuna lesione del diritto del figlio alla bigenitorialità.
– In tanti atti difensivi viene denunciata l’alienazione parentale e contestualmente viene chiesto l’affidamento condiviso che appare un’evidente contraddizione. Se denuncio una lesione del diritto alla bigenitorialità, non posso chiedere un affidamento condiviso poiché trasmetto un doppio messaggio: se l’altro genitore ostacola l’accesso del Cliente al figlio vuol dire che le capacità genitoriali dovrebbero essere inficiate.
– Il Cliente che poco si interessa alle questioni giudiziarie: non è un bene per l’Avvocato, ma un potenziale danno. Egli verrà molto probabilmente ascoltato in CTU e si troverà ad esprimere osservazioni in contrasto con i contenuti degli atti difensivi, indebolendo la sua posizione.
– Incontri protetti? Mediazione? Servizi Sociali? Educatore a domicilio? Psicoterapie coatte? Molto spesso gli Avvocati richiedono, ad esempio, gli incontri protetti tra il proprio Cliente e il figlio, non tenendo in considerazione che nella maggior parte dei casi gli incontri protetti producono un effetto opposto a quello sperato, cioè danni, peggiorando la situazione familiare.
Per questi e altri numerosi motivi, sarebbe necessario un supporto tecnico di uno Psicologo Forense sin dall’inizio dell’incarico affidato ad un Avvocato. La prestazione dello Psicologo Forense non è di natura sanitaria, ma stragiudiziale.
Qualcuno potrà domandarsi: ok, ma quanto mi costa un consulente psicologo, considerando i costi dell’Avvocato? Meno di una prestazione legale a cui manca la consulenza psicoforense, trattandosi di una materia strettamente correlata con l’ambito psicologico. Un esempio: quanto sono determinanti le relazioni dei Servizi Sociali/Consultori o le CTU psicologiche in quest’ambito?
Iscriviti alla Newsletter via WhatsApp