Ancora oggi possiamo assistere ad alcune CTU (in tema di separazione, divorzio e affidamento dei figli) in cui il passato dovrebbe spiegare il presente.
Mi spiego meglio.
Secondo alcune impostazioni metodologiche, è utile che un CTU indaghi sul passato dei genitori separati e delle dinamiche familiari poiché quel passato spiegherebbe questo presente.
Da un punto di vista teorico-clinico il ragionamento è ineccepibile. Ad esempio, è il lavoro da compiere in una psicoterapia di coppia o familiare.
Tuttavia, dobbiamo tenerlo sempre presente, ci troviamo in un contesto giudiziario in cui il passato può essere anche indagato all’interno delle CTU, ma appare inconferente con la valutazione sulle capacità genitoriali attraverso cui il Tribunale è chiamato a giudicare eventuali comportamenti irresponsabili dei genitori, a prescindere dal loro passato.
Non troveremo mai un Tribunale che possa giustificare le condotte lesive dei diritti dei figli solo perché ha avuto un passato difficile all’interno della propria famiglia d’origine e/o in quella attuale divisa.
La tendenza a ricercare elementi del passato che possano giustificare le condotte genitoriali nel presente appare una pratica tutta “psy” correlata all’ambito strettamente clinico piuttosto che forense.
L’assunto di questa tendenza a giustificare è il seguente: il genitore X si sta comportando in questo modo poiché, ad esempio, durante la separazione sono avvenute le circostanze Y. E’ fortemente induttivo e circolare questo ragionamento poiché implicitamente è come se si volesse affermare “non è colpa del genitore, ma degli eventi che non ha saputo affrontare”. Lo scopo è sempre il medesimo: curare i limiti del genitore attraverso improbabili trattamenti psicologici. E mentre il genitore viene curato (per e da cosa?) il figlio viene dimenticato dal sistema Giustizia.
Tuttavia, al Tribunale (e al CTU) dovrebbe interessare non tanto chi è quel genitore, ma come si comporta con i figli e i figli come lo percepiscono.
Infatti, nel ragionamento circolare e fortemente induttivo sopra descritto rimane sempre sullo sfondo il figlio: si tende a cercare di giustificare il genitore perdendo di vista il figlio. Invece, è dal figlio che dobbiamo partire per giungere ad una valutazione sulle capacità genitoriali.
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