Sembra un concetto così semplice da un punto di vista teorico, ma poi nella pratica risulta significativamente complesso.
Quando due genitori decidono di separarsi è pacifico ritenere che il figlio subirà le scelte di mamma e papà, mentre se fosse per lui, lascerebbe quei due uniti, insieme per sempre.
Una delle frasi che vengono riferite al figlio, da parte di qualche genitore e, soprattutto, di “esperti” è la seguente:
“mamma e papà si separano, ma non preoccuparti, continueranno a volerti bene e non ti lasceranno mai“,
Niente di più falso, secondo la percezione del figlio:
- la previsione del genitore collocatario esclude di fatto l’altro genitore dalla vita del figlio per cui quest’ultimo interpreterà la realtà secondo le sue lenti: l’altro genitore dov’è? Mi ha abbandonato. Mi aveva promesso che non mi avrebbe mai lasciato.
- come fa un genitore escluso dalla vita del figlio a continuare a volergli bene?
Il figlio sta bene con entrambi i genitori in qualsiasi situazione divisa. Per lui contano la continuità affettiva e la presenza di entrambi i genitori. L’attuale affidamento condiviso in Italia non genera genitori separati, ma genitori scomparsi dalla vita del figlio.
Lo stress per il bambino non è spostarsi da una casa all’altra (meglio se lo facessero i genitori): i genitori sono divisi e lui si dividerà tra mamma e papà. Ma un conto è essere divisi, un altro conto è essere scissi. La scissione, infatti, prevede la perdita di un genitore e, in alcuni casi, la distruzione dell’altra figura genitoriale.
Provate a chiedere ad un figlio se preferisce dividersi tra una casa ed un’altra oppure se perdere, di fatto, l’altro genitore.
L’attuale legge sull’affidamento condiviso provoca una condizione di scissione: con mamma o con papà.
L’ideale per l’interesse del figlio, al contrario, sarebbe una condizione di effettiva separazione: con mamma e con papà che non significa con mamma insieme a papà.
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