Una domanda che spesso ci si pone nel momento in cui vogliamo realizzare uno Spazio Neutro per le audizioni protette (in ambito penale).
Come arredare la stanza in cui starà il minore?
Molto o poco colorate? Quali mobili? Pochi o tanti giochi a disposizione?
In questi casi non esiste una vera e propria metodologia e un unico pensiero.
Personalmente credo che uno spazio neutro (per le audizioni protette) debba essere il più “asettico” possibile.
Essenziale, ma confortevole e accogliente.
Ricordiamoci che siamo nell’ambito penale e che il minore è chiamato ad un arduo compito: rendere testimonianza nei casi di presunti abusi sessuali.
Potrebbe, per questo motivo, risultare molto rischioso riempire, ad esempio, la stanza piena di giocattoli.
Il minore, infatti, potrebbe scambiare quel momento come ludico e giocoso, magari distraendosi perché attirato dai giochi presenti nella sala.
Alcuni Colleghi preferiscono familiarizzare con il minore, specie se molto piccolo di età, con giocattoli. Una prima fase di gioco per poi passare a quella successiva, la raccolta della testimonianza.
Spesso accade, inoltre, che proprio dal gioco e dai giocattoli (pupazzi e bambole), l’Ausiliario introduca l’argomento del presunto abuso.
Procedura molto pericolosa poiché il bambino potrebbe inserire elementi fantastici nel proprio racconto proprio perché sta utilizzando dei giocattoli, non riuscendo a discernere realtà (presunto abuso) dalla fantasia (il qui e ora del gioco).
Il rischio di introduzione di elementi di fantasia e non veritieri è altissimo.
Vi sono altre procedure che non prevedono la presenza di giocattoli nella stanza. Il minore, quindi, è “costretto” a concentrarsi esclusivamente sulla relazione con l’Ausiliario che introdurrà il racconto del presunto abuso attraverso i classici protocolli di intervista.
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