Qualche suggerimento utile per gli Avvocati che difendono l’indagato/imputato nei casi di presunti abusi sessuali sui minori.
1. Appena ricevuto l’incarico dal Cliente, nominare subito un Esperto
Appena ricevuto l’incarico dal Cliente, l’Avvocato dovrebbe immediatamente nominare, anche informalmente, un proprio Esperto in materia di abusi sessuali sui minori che potrebbe diventare, successivamente, Consulente Tecnico di Parte. E’ indispensabile che l’Avvocato si confronti sin da subito con la figura di un Esperto in materia, considerata la complessità dell’argomento.
2. Incidente Probatorio con il Consulente
E’ indispensabile che l’Esperto partecipi all’audizione protetta (incidente probatorio) della presunta vittima. L’Avvocato, solitamente, non ha le conoscenze specifiche in materia. Non basta comprendere e carpire le frasi pronunciate dal minore, ma è necessario che l’Esperto dia una consulenza anche sulla procedura adottata nell’intera fase dell’incidente probatorio e suggerisca all’Avvocato eventuali aspetti da approfondire per il momento del “controesame”.
3. La sola trascrizione non è sufficiente
Molto spesso gli Avvocati acquisiscono la sola trascrizione dell’incidente probatorio, senza acquisirne il video. Una modalità di operare che potrebbe peccare di superficialità per i seguenti motivi:
– è necessario acquisire il video dell’incidente probatorio e visionarlo più volte. Anzi, farlo visionare anche ai propri collaboratori per poi confrontarsi. Gli aspetti non verbali sono importantissimi in questo genere di casi;
– è necessario che il Consulente acquisisca, tramite Avvocato, il video per i motivi di cui sopra;
– è indispensabile confrontare la trascrizione cartacea nel fascicolo del GIP con quanto riferito nel video. Spesso si riscontrano errori e/o omissioni.
4. Il Consulente è l’ombra dell’Avvocato
Il Consulente esperto dovrebbe essere l'”ombra” dell’Avvocato in questi casi. Entrambi dovrebbero confrontarsi su tutta la strategia difensiva da adottare.
5. Nominare il CTP per la Perizia
E’ di fondamentale importanza nominare il proprio Consulente Tecnico di Parte che assista alle fasi peritali del Consulente del Giudice.
6. Il Consulente supporta l’Avvocato nel Controesame
Spesso ci imbattiamo in udienze dedicate all’esame del Perito del Giudice senza che le parti, nemmeno il P.M., abbiano nominato i propri Consulenti Tecnici. Come si fa ad affrontare una cross-examination senza il supporto del proprio Consulente? Il Consulente e l’Avvocato devono confrontarsi prima dell’esame del Perito, stabilire insieme la strategia del controesame, quali domande porre ed in che modo. Il Consulente è altresì fondamentale durante il dibattimento stesso, a supporto dell’Avvocato. Spesso ci imbattiamo in esami dei Periti che riferiscono inesattezze, ad esempio sui tests psicologici, e ovviamente non possono essere contraddetti dagli Avvocati poiché questi ultimi non conoscono la materia e non si sono preparati adeguatamente.

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