E’ stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto n. 50 del 21 gennaio 2019 “Riordino degli ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area psicologica“.
Interessante, ai fini psicoforensi, il punto 5 dell’allegato:
5. Lo specialista in Valutazione psicologica e consulenza
(counselling) deve aver maturato conoscenze teoriche e competenze
professionali che gli permettano di:
svolgere attivita’ di valutazione, nelle sue varie accezioni
di: 1) valutazioni di screening, finalizzate ad accertare la presenza
di indicatori di rischio psicopatologico; 2) valutazioni orientate o
in profondita’, finalizzate ad esplorare analiticamente specifiche
aree di funzionamento (p.e. ai fini della presa di decisione in
ambito forense come l’affidamento di un minore, l’adozione,
l’orientamento, ecc)
;

Secondo il MIUR, quindi, lo Psicologo in ambito forense valuta specifiche aree di funzionamento dei periziandi (genitore e/o figlio) all’interno dei contesti giudiziari di affidamento.
Il MIUR utilizza “funzionamento”, non “personalità” che, come ho trattato più volte in questo sito, appare inconferente con il quesito peritale sulle capacità genitoriali.
Come funziona quel genitore in quel contesto familiare disgregato?
Come funziona quel sistema familiare disgregato?
Come funziona quel figlio in quel sistema familiare disgregato?
Come funzionano le dinamiche relazionali disfunzionali di quella famiglia divisa?
Come funzionano le dinamiche relazionali disfunzionali tra il figlio e uno dei due genitori?
Ne parliamo nel dettaglio in questo libro uscito in marzo 2019:

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