IL GENITORE ALIENANTE AL FIGLIO DOPO GLI INCONTRI PROTETTI
– “cosa hai fatto con l’altro genitore?”
– “ha fatto ritardo? E’ la dimostrazione che non ti vuole”
– “secondo te perché vedi tuo padre/tua madre in presenza di altre persone?”
– “è pericoloso/a per questo motivo lo incontri sempre in presenza di altre persone”
– “a causa di questi incontri, non riesci a fare altre attività”
– “questi incontri ti fanno perdere tempo con lo studio”
– “tutto quello che ti dice tuo padre/tua madre è falso. Devi credere a me”.
– “lui/lei vuole vederti per distruggere il nostro legame”
– “se ti volesse veramente bene, ci lascerebbe in pace”
– “lo so che ti annoi quando lo incontri/la incontri”
IL GENITORE ALIENANTE AL FIGLIO PRIMA DEGLI INCONTRI PROTETTI
– “peccato che devi andare, saremmo andati al centro commerciale”
– “quando lo incontri ricordati quello che ci ha fatto e che ti ha fatto”
– “mi lasci solo/a”
– “mi sento abbandonato/a ogni volta che vai”
– “se fai il bravo all’incontro, dopo ti faccio un regalo”
– “non sono d’accordo se incontri tuo padre/tua madre, ma se vuoi andare vai”
– “se ti porta qualche regalo lo accetti?”
– “è la terza volta che vai a questi incontri, non ti sei stancato?”
– “hai un sacco di compiti da fare, dovrai studiare anche stasera”
– “devi andare perché ci hanno costretti”
– “stai 5 minuti e poi dì all’operatrice che vuoi andare via. Io sono fuori che ti aspetto”
Siamo ancora convinti dell’utilità di questi incontri protetti? Sono utili a chi, ad entrambi, al genitore o al figlio?
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