Le 10 (peggiori) atrocità del 2015 in ambito peritale (Penale e Civile).
10. “Ho esperienza pluriennale con i bambini”
In questo caso, probabilmente, “esperienza pluriennale” significa commettere gli stessi errori da molti anni.
9. “Dobbiamo comprendere i vissuti inconsci del bambino per valutare il suo trauma”
Più che del bambino, bisognerebbe comprendere i “vissuti inconsci” del Perito/CTU che si ostina ad utilizzare termini quali “trauma” nei casi di separazione/affidamento e abusi sessuali.
8. “Valuti il Perito l’attendibilità delle dichiarazioni rese dal minore”
Ancora nel 2015 (2016) riscontriamo questo genere di quesiti. Non abbiamo speranze.
7. “Gli Avvocati non li faccio partecipare agli incontri peritali”
Non c’è nulla da fare, ancora molti Periti/CTU credono di poter impedire la partecipazione degli Avvocati agli incontri peritali.
6. “Il profilo psicologico del padre è compatibile con quello dell’abusante”
Lo sostengo da sempre: il serial TV “CSI” ha generato solo mostri.
5. “Dai risultati dei test non si rilevano indicatori di abusi sessuali”
Strappare il diploma di laurea è l’unica possibilità residua.
4. “Le procedure? Roba da Avvocati! Marco, noi siamo Psicologi!”
Perizia invalidata.
3. “Nell’audizione protetta, l’esperto deve entrare in empatia con il bambino, sentire le sue emozioni e sostenerlo”
Hanno ragione i GIP quando sostengono di voler raccogliere direttamente (senza l’ausilio dell’esperto) la testimonianza del minore.
2. “E dimmi un po’, oltre alla spalla ti ha toccato anche le parti intime?”
Il bambino dovrebbe rispondere: “E dimmi un po’, oltre a spacciarti per Esperto, fai anche lo Psicologo?”
1. “La PAS non esiste, se il figlio rifiuta il genitore ci sarà un motivo valido”
E’ lo stesso motivo valido per cui dovresti smetterla di occuparti di CTU.
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